Sono un gabbiano che non appartiene a nessun paese.Nessuna spiaggia è la mia patria.Non mi affeziono a nessun luogo,volo di onda in onda....Elisabeth
dedicato interamente a Elisabetta, Amalia, Eugenia Wittelsbach, imperatrice d'Austria, regina di Ungheria e di Boemia, detta semplicemente Sissi e agli eventi e i personaggi del suo mondo.

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domenica 17 novembre 2013

Matilde la sorella contessa

Matilde Ludovica, duchessa in Baviera (Monaco di Baviera, 30 settembre 1843 – Monaco di Baviera, 18 giugno 1925) contessa di Trani è la quarta figlia femmina del duca Massimiliano Giuseppe e della duchessa Ludovica, sorella minore dell'imperatrice Elisabetta. Matilde vive la prima gioventù in compagnia dei fratelli e delle sorelle tra il castello di Possenhofen e il palazzo paterno a Monaco

    IL CASTELLO DI POSSENHOFEN


 
IL PALAZZO PATERNO A MONACO
Soprannominata “Spatz”, cioè “passerotto”, per via del carattere sempre allegro, dopo il matrimonio della sorella Elisabetta con l'imperatore d'Austria e della sorella Maria Sofia con Francesco II re delle Due Sicilie, anche Matilde viene sacrificata dalla madre a un matrimonio combinato.



Anche se il regno delle Due Sicilie è stato spazzato via dalla furia garibaldina, la scelta cade proprio sui Borboni di Napoli, precisamente su Luigi, conte di Trani, fratellastro dell'ex re Francesco II.Le nozze furono celebrate a monaco nella chiesa di Ognisanti. La sposa non fu certo fortunata: Luigi era un accanito donnaiolo nonchè dedito all'alcool. L'unica fortuna che ebbero le due sorelle nei loro infelici matrimoni fu la possibilità di vivere insieme e ricreare quel nucleo famigliare che avevano lasciato a Possenhofen.

MATILDE E MARIA SOFIA A ROMA

Dopo l'esilio si  ritrovandosi a Roma, ormai senza alcun ruolo formale, le due sorelle rivivono la complicità di un tempo divertendosi a passeggiare sul Corso, cavalcando a Villa Borghese e destando scandalo fumando in pubblico.
Durante questo soggiorno, complice la sorella, Matilde vive un momento felice e passionale grazie a una travolgente, seppur breve, storia d'amore con il bellissimo generale belga Salvador Bermudez De Castro, marchese di Lama. Il 15 gennaio 1867, a Zurigo, Matilde partorisce la sua unica figlia Maria Teresa (soprannominata Mädi): più di un dubbio sorge sulla paternità della bimba.


Passata la bufera, nel 1871, a Roma, si unirà a loro anche la terza sorella, Sofia Carlotta, duchessa d'Alençon: non è una riunione di famiglia felice perché le due sorelle “italiane” soffrono già di gravi crisi di depressione dovute alla situazione delle loro famiglie e l'arrivo di Sofia Carlotta, anch'essa provata da una profonda crisi depressiva, non le aiuta certo a risollevare il morale. Nel 1886 resta vedova e si trasferisce con la figlia a Baden Baden scegliendo la cittadina termale come residenza ufficiale. Proprio a Baden Baden, nel 1889, viene celebrato il fidanzamento di Maria Teresa con il principe Guglielmo di Hohenzollern Sigmaringen.


                                      MARIA TERESA E LA FIGLIA

Tra il 1894 e il 1896 Matilde passa molto tempo con la sorella Elisabetta in costa Azzurra: le due sorelle, sempre un po' distanti, si ritrovano in pace e serenità in un periodo di vacanza, anche se Matilde è troppo debole di salute per seguire Elisabetta nelle sue lunghe camminate.


  Nel 1897 è a Parigi quando la sorella Sofia Carlotta muore nell'incendio 
        del bazar della  Charitè nel tentativo di salvare alcune ragazze rimaste nell'edificio in fiamme: spetterà a lei riconoscere i pochi resti della sorella. Dopo la tragica morte dell'imperatrice, Matilde si trasferisce proprio a Ginevra, dove vive in albergo per un lungo periodo, fino al 1909, quando la figlia Maria Teresa muore a seguito dell'aggravarsi della terribile malattia al midollo spinale che l'affligge fin dalla nascita.
Dopo il 1919, finita la guerra, disgregatosi l'impero, a Matilde viene sospeso il piccolo appannaggio che le permette di vivere in uno stato appena dignitoso ed è costretta a tornare a Monaco e ad andare ad abitare con la sorella Maria Sofia all'Hotel Königshof e poi a Possenhofen.
Durante i primi mesi del 1924 Matilde subisce un brutto incidente, di cui si ignorano i particolari, a seguito del quale viene ricoverata in clinica e operata d'urgenza: le viene installato un doloroso apparecchio riabilitativo alle gambe. Completamente inferma, quasi cieca, assistita da un'infermiera, vive l'ultimo anno della sua esistenza tormentata da dolori atroci. Muore il 18 giugno 1925 dopo aver visto morire tutti i fratelli e le sorelle. Viene sepolta a Monaco nella tomba della sua dama di compagnia Nelly von Schmidt. Dal momento che nessuno pagherà la tassa per il mantenimento della tomba, questa verrà distrutta e smantellata. La croce, salvata da un fedele amico di famiglia, viene portata a Sigmaringen, dove ancora oggi è esposta nel coro della Hedinger Kirche.

martedì 9 aprile 2013

I genitori



Elisabetta,Amalia, Eugenia,duchessa in Baviera, nacque a Monaco la notte di Natale del 1837,nel palazzo dei Duchi Wittelsbach,sulla Ludwigstasse,terzogenita degli otto figli del duca Massimiliano e della duchessa Ludovica,figlia del re di Baviera.

IL PADRE MASSIMILIANO

               LA MADRE LUDOVICA

Il Duca Max è un personaggio allegro, spesso definito “gaio libertino”, che ama scherzare, divertirsi, girare il mondo, frequentare birrerie e caffè con amici di ogni ceto e condizione sociale, andare a caccia, cantare, frequentare pubblicamente i salotti delle sue numerose amanti e scandalizzare l’alta società di Monaco e di Vienna con i suoi comportamenti e i suoi numerosi figli illegittimi. Si intende di scienze naturali, storia e politica; pubblica numerosi articoli in cui, con umorismo, ostenta le sue idee liberali che tanto infastidiscono le corti europee.
IL DUCA MAX
Assai disinteressato alla famiglia, padre di alcuni illegittimi con i quali ama trascorrere le feste natalizie radunandoli insieme alla prole legittima, Max è un grande viaggiatore, amante delle atmosfere esotiche: viaggia in Italia, Svizzera, Germania, Egitto, Grecia e Turchia. Nel cortile del suo palazzo neoclassico di Monaco, fatto erigere dall’architetto Von Klenze dopo aver ereditato il cospicuo patrimonio del nonno unito a quello della ricchissima madre, ha fatto erigere un piccolo circo in cui ama far esibire i figli in spericolati giochi equestri e un café nel quale raduna poeti e pittori spiantati sotto un grande affresco lungo 44 metri ispirato ai baccanali dell’antica Roma dai contenuti decisamente osé.

 IL PALAZZO DI MAX A MONACO
       
 Egli stesso ama scrivere poesie e commedie, che pubblica in imponenti raccolte sotto lo pseudonimo di “Phantasus”, e suonare la cetra, strumento per il quale ha una vera e propria predilezione e per il quale, sotto la guida del grande virtuoso Johann Petzmayer da lui stesso nominato “virtuoso di camera”, compone numerose ballate poi raccolte (1846) in una preziosa antologia di melodie della tradizione popolare bavarese.
 

Nel 1839 viene nominato membro onorario della Accademia Bavarese delle Scienze e pubblica un’antologia di racconti di viaggio enfaticamente intitolata “Voyage en Orient”, La sua biblioteca vanta 27.000 volumi.Amatissimo dal popolo per le sue idee liberali e i modi cordiali, durante i moti rivoluzionari del 1848 Massimiliano ospita nella sua residenza il cugino/cognato Luigi I, re di Baviera, costretto ad abdicare a seguito dello scandalo causato dalla relazione con la ballerina Lola Montez.



Colpito da una grave forma di artrosi, infastidito dai continui problemi causati dal comportamento delle figlie, Elisabetta e Maria Sofia soprattutto, si ritira nell’amata residenza estiva di Possenhofen impedendo ai figli di mettervi piede.

 MAX ANZIANO
 

 Muore l’11 novembre 1888 a causa di un colpo apoplettico. Ai suoi funerali partecipano tutti figli, il genero/imperatore Francesco Giuseppe e il nipote Rodolfo ma non la figlia Elisabetta.

MAX E LUDOVICA ANZIANI
 
Ludovica Guglielmina, principessa reale di Baviera, è una delle cosiddette “Sorelle Wittelsbach”, figlie di Massimiliano I Giuseppe, primo re di Baviera, e della sua seconda moglie, Carolina di Baden, ragazze bellissime che con il loro fascino conquistarono tutta Europa. Non è un caso, infatti che ognuna di loro sia stata destinata a un matrimonio brillante e coronato
 
 LUDOVICA  E LE SORELLE MAGGIORI                                        
 


  Solo a Ludovica viene impedito di diventare regina sposando, come le sarebbe piaciuto, il giovane Miguel de Braganza,il padre l’ha destinata al cugino di secondo grado :Massimiliano Giuseppe, rampollo del ramo ducale della famiglia. In realtà è stato il destino a decidere, perché a Massimiliano era già stato promesso alla sorella maggiore Massimiliana Giuseppa Carolina, che però è deceduta prima del fidanzamento.
      MASSIMILIANO E LUDOVICA FIDANZATI

Il loro matrimonio, celebrato sul Tagernsee il 9 settembre 1828, non si può dire baciato dall’amore Ludovica non prova nessuna attrazione o sentimento per quel giovanotto con la testa tra le nuvole mezzo rivoluzionario.Tuttavia hanno ben otto figli

                 I FIGLI  da sinistra Sofia Carlotta,Guglielmo Carlo,Carlo Teodoro,Elena,
                  Luigi Guglielmo,Matilde,Maria Sofia, manca Sissi forse già a Vienna
Dopo i primi anni di matrimonio, passati a vedere il marito sempre in viaggio e impegnato a spassarsela con contadinelle e ballerine, Ludovica decide però di riprendersi ciò che le spetta riversando le sue ambizioni sulle figlie.Quando Elena, la più grande, è in età da marito Ludovica comincia a tempestare di lettere la sorella Sofia, che a sua volta è in cerca di una pulzella di sangue blu, ma soprattutto cattolica, da dare in sposa al figlio imperatore.Sappiamo bene come andranno le cose:Francesco Giuseppe sceglirà Sissi.

LA SORELLA SOFIA


        SISSI AL TEMPO DELL'INCONTRO CON L'IMPERATORE
   

ELENA DETTA NENE'
Ludovica, amatissima dalle figlie e da tutti i familiari, affettuosamente chiamata “Louise”fu una donna caparbia e risoluta, che dovette tenere le redini della famiglia in vece del disinteressato consorte, amministrando un patrimonio ingente, ma sperperato da un marito poco attento all’economia famigliare. Adorava i suoi volpini e li teneva sempre in grembo scandalizzando le dame di compagnia della figlia imperatrice.
   LUDOVICA DA VECCHIA CON UNO DEI SUOI VOLPINI Molti i viaggi per correre in aiuto della figlia Elisabetta durante i momenti di profonda depressione, come quando nel 1861 si recò a Venezia per tenerle compagnia. Nonostante fosse torturata da frequenti e dolorosissimi mal di stessa che spesso le impedivano perfino di camminare, non mancò mai ai propri doveri.
  LUDOVICA A POSSENHOFEN CON I FAMILIARI
 Morì all’età di 83 anni, nel 1892, a seguito di un attacco di bronchite. I giornali riportarono che la bara fu accompagnata alla sepoltura nella cappella del castello di Tegernsee, accanto al marito, da diciassette nipoti e quindici pronipoti.

      LUDOVICA CON UNO DEI PRONIPOTI

sabato 30 marzo 2013

Maria Sofia la sorella regina

Maria Sofia,Amalia nacque il 4 ottobre 1841, nel castello di Possenhofen, da Massimiliano e da Ludovica di Wittelsbach,  trascorse la giovinezza in Baviera; dal padre aveva ereditato l’amore per la natura, per la caccia, per i cavalli, i cani e i pappagalli. Era di carattere aperto, pronta a familiarizzare con le persone più umili, indipendente e anticonformista amava l'equitazione, il tabacco, la fotografia. Era molto bella, il corpo alto e snello, gli occhi ridenti, i lunghi capelli neri, l’espressione dolce


Come la sorella Sissi, Maria Sofia ebbe una educazione liberale. Amava lo sport: equitazione, nuoto, scherma e tiro con la carabina. Ma aveva più senso pratico, era meno riflessiva e meno amante della vita intellettuale. Come lei però aveva un carattere ribelle. Si pensi che fumava, cosa eccezionale per una donna di quei tempi.

Nel 1858, a 17 anni, fu promessa a Francesco di Borbone, duca di Calabria ed erede al trono delle Due Sicilie. Il matrimonio doveva rafforzare i legami con l’impero austriaco.
Maria Sofia non conosceva Francesco di persona, aveva avuto solo l’opportunità di vederlo raffigurato in una sua miniatura nella quale appariva d’aspetto gradevole.                            
                                       
   FRANCESCO DI BORBONE
 Francesco non era certo il principe che Maria Sofia sognava di sposare.Magro, lungo, curvo e con il volto giallastro, occhi smorti e sguardo cascante e sempre abbassato, goffo e sgraziato. La notte delle nozze e anche dopo non ci furono rapporti sessuali, dato che oltre alle altre cose , soffriva di fimosi. L’esuberanza di Maria Sofia comunque influì positivamente sul marito che si affezionò a lei.

                                FERDINANDO E MARIA SOFIA

Re Ferdinando muore a 49 anni e lascia al figlio incapace un trono traballante e circondato da una massa di gente ottusa e disonesta. Maria Sofia diventa regina di Napoli a soli 18 anni e subito entra in contrasto con la suocera, da parte sua Francesco si dimostra sempre più succube della matrigna.

     
Il conflitto tra le due regine si manifestò anche nello stile di vita: mentre Maria Teresa era austera, pia e tradizionalista, Maria Sofia fumava in pubblico, cavalcava, tirava di scherma e riempiva la reggia di cani, pappagalli e canarini; famosi erano i suoi tuffi nelle acque del porto militare. Elegante e raffinata, promosse un risveglio mondano della città, mentre la sua immagine appariva nelle cronache accanto a quelle delle imperatrici d’Austria e di Francia.
                                       





Intanto incalzano gli eventi politici, Maria Sofia è per la costituzione, ma non vuole sentir parlare di accordi con gli odiati Savoia e respinge anche ogni ipotesi di guerra con l’Austria di cui la sorella è  l'imperatrice. Quando Francesco si decide a concedere la costituzione è oramai era troppo tardi.
              MARIA SOFIA A GAETA   
Il 6 sett. 1860, alla vigilia dell’arrivo di Garibaldi a Napoli, la coppia reale si imbarca per Gaeta,e qui Maria Sofia incoraggia il re a guidare la difesa del Regno, in oltre cinque mesi di scontri con i Piemontesi,Francesco rivela un coraggio e una fermezza ammirevoli.La regina diventa il simbolo stesso della resistenza del Regno: vestita di un costume calabrese di foggia maschile, passa in mezzo ai soldati per incoraggiarli, decorando i più valorosi con nastrini da lei stessa confezionati.
 
 Caduta Gaeta nel 1861, Maria Sofia accompagnò a Roma il marito e qui visse un'appassionata storia d'amore con un giovane conte belga, Armand de La Lawayss ufficiale della Guardia pontificia incaricato di vegliare sulla sua sicurezza.

 
 Così Maria Sofia si ritrovò incinta ad opera del suo amante e, per evitare lo scandalo, con il pretesto di una malattia da curare, tornò a Possenhofen per nascondere la gravidanza. Elisabetta e Matilde, le furono vicine mandando in tilt la tranquillità del buon duca Max, infastidito da tutto quel caos.
Dopo aver dato alla luce in gran segreto una bambina,c'è però chi sostiene che furono due gemelle e che una di esse sarebbe stata Maria Larisch,ritenuta da tutti la figlia del fratello Luigi e della moglie Henriette Mendel
                                  LA CONTESSA MARIA LARISCH
                         
Maria Sofia tornò infine da Francesco che insisteva nel riaverla accanto. Felice di ritrovare la moglie, Francesco accettò di farsi operare e nel 1869 nacque la loro unica figlia Maria Cristina Pia che visse solo tre mesi.
               IL BATTESIMO DI MARIA CRISTINA
Nel 1870 Maria Sofia lasciò definitivamente Francesco conducendo una vita errabonda tra Trieste, Ginevra, Londra e Parigi, spesso a fianco della sorella imperatrice. Nel 1878 i rapporti tra Maria Sofia e Elisabetta si incrinarono: tra le sorelle scoppiò un violento litigio che le portò a non rivolgersi la parola per molto tempo.
 
Dopo la morte del marito, di Sissi e dei suoi fratelli, Sofia si ritira con la sorella Matilde a vita privata a Parigi, costretta a vivere con una misera pensione che poi verrà sostituita dalle donazioni dei legittimisti borbonici. Alleva cavalli, ma anche organizza una rete di rapporti con terroristi ed anarchici (anche il famoso Enrico Malatesta, organizzatore dell’assassinio di Umberto I). Facevano parte di questa organizzazione anche alti prelati che non volevano l’unità d'Italia.Continua a nutrire un odio feroce nei confronti dei Savoia che l'avevano privata del suo regno.
  Ecco come la ricorda Maria Josè,moglie di Umberto di Savoia,sua pronipote :
 "Pallida ,vestita a lutto, ormai filiforme, l'unica cosa che esprimeva vitalità erano i suoi occhi di un azzurro penetrante... D'un tratto chiese. "è vero che questa mia pronipote si fidanzerà con Umberto di Savoia l'erede al trono d'Italia?...Sappiate che io disapprovo fortemente non posso tollerare che una mia pronipote vada in sposa a un discendente dell'usurpatore....Sappi mia cara che se lo farai te ne pentirai amaramente. Non conoscerai la felicità."
Profetiche parole....
  Impoverita dall’inflazione postbellica, trascorse l’ultimo periodo della sua vita a Monaco, nel palazzo del fratello Carlo Teodoro, continuando a seguire, attraverso la stampa, le vicende politiche internazionali. Morì a Monaco il 18 genn. 1925. Le sue spoglie, insieme con quelle del marito e della figlia, nel 1938 furono traslate a Roma e nel 1984 a Napoli, nella basilica di S. Chiara. La sua vita ispirò poeti e narratori, come A. Daudet (Les rois en exil), G. D’Annunzio (Le vergini delle rocce), M. Proust (La prisonnière, in À l
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